Un pò di storia
L’origine catalana di Alghero, quella genovese di Sassari e le chiese pisane.
I resti di civiltà preistoriche e le fantastiche spiagge scogliere di quest’area geografica la rendono diversa da tutto il territorio della Sardegna.
Fondata come villaggio di pescatori i genovesi rimasero in quest’aria dall’XI secolo al 1353, data della conquista catalana con un breve regno pisano nel 1280.
La battaglia navale di Porto Conte, segnò l’arrivo degli aragonesi.
In seguito ad una rivolta del 1372 i sardi furono costretti a ritirarsi nell’entroterra a Villanova Monteleone.
La città divenne a questo punto completamente spagnola prendendo il nome di Alguer, divenendo di fatto il primo porto della Sardegna.
Nel 1501 elevata al rango di città furono realizzate fortificazioni per prevenire attacchi dal mare e da terra.
Carlo V fu ospite della città nel 1541.
Dopo circa 350 anni di dominio spagnolo nel 1720 la città divenne parte del regno piemontese dei Savoia.
Danneggiata nel 1943 la Città di Alghero Si riprese intorno agli anni 60 quando inizio’ il turismo dell’isola da parte degli italiani e dei turisti di tutto il mondo dando così inizio alla sua era moderna.
Cosa non perdere nei dintorni
Segnaliamo le spiagge di Alghero come quella di San Giovanni e di Maria Pia, nei pressi di Ferilli si trovano delle spiagge bellissime.
Segnaliamo una interessante gita di 108 km lungo la strada che collega Bosa ad Alghero.
Un’altra attrazione molto interessante è la Riviera del Corallo.
Nominata così grazie al corallo rosso che ha reso famosa questa zona dell’isola.
Fertilia una cittadina poco distante da Alghero fu il luogo in cui arrivarono molti rifugiati del Friuli Venezia Giulia.
A simboleggiare questo troviamo nella piazza San Marco il leone di Venezia.
In quest’area ci sono delle spiagge meravigliose delimitate da pinete.
Una attrazione da non perdere il Parco di Porto con i suoi 60 km di costa per circa 53,5 km² dove si possono incontrare 35 specie di mammiferi e 150 specie di uccelli.
Nella costa settentrionale troviamo Stintino e l’isola dell’Asinara dove è possibile raggiungere una delle spiagge più famose della Sardegna, la Spiaggia della Pelosa.
Il Parco Nazionale dell’Asinara prende il nome da suo più famoso abitante L’asinello dell’Asinara detto anche asinello bianco.
Il Parco dell’Asinara è uno dei tre parchi nazionali della Sardegna.
Convivono in questo parco oltre 80 specie animali tra cui il muflone e il falco pellegrino.
Un altro centro di notevole interesse e Castelsardo Fondato nel XII secolo da una famiglia genovese.
Fu luogo di scontri con gli spagnoli Che lo ribattezzarono con il nome Castel aragonese
Uno sguardo a Sassari
Quest’aria piena di insediamenti nuragici
È anch’essa ricca di storia
Nel XII secolo era la più grande città del giudicato di Torres e con l’appoggio dei genovesi divenne città stato autonoma nel 1294
In seguito divenne parte del dominio aragonese.
I continui attacchi ad opera dei turchi ottomani verso la città e le continue epidemie di peste resero difficile la vita di questa città
Ricordiamo che a Sassari fu realizzata la prima Università della Sardegna.
La ripresa si ebbe quando fu realizzata la strada di collegamento con Cagliari, la Carlo Felice.
Da nn perdere anche le Chiese romaniche del Logudoro.
Sono anch’esse una attrazione dell’area. La più famosa è la basilica della Santissima trinità di Saccargia.
Verso Olbia è possibile incontrare la chiesa di San Michele di Selvenero
A sud di Sassari troviamo la Valle dei Nuraghi un sito di prestigio più tra rilevanti dell’isola
Ricordiamo inoltre la famosa pattada un tipico coltello sardo.
Il primo esemplare fu realizzato verso la metà del XIX con la lama in acciaio il manico in corno questo coltello viene prodotto a Pattada, ad Arbus, a Santu lussurgiu e Tempio Pausania.